Cari Soci,
In questi tre anni alla guida di KinesiA come Presidente, mi sono impegnato a trasmettere le idee fondamentali che sono alla base della nostra associazione di professionisti: stabilire l’identità professionale dei Kinesiologi, favorire un ambiente formale e sostanziale adatto allo sviluppo culturale e tecnico-scientifico della Kinesiologia – intesa come insieme di ogni suo orientamento metodologico. Al fine ultimo di costituire le basi, anche inizialmente solo concettuali o filosofiche, per lo sviluppo di una Kinesiologia degna di essere considerata e percepita come vera e propria Disciplina. Queste sono le premesse, a mio avviso necessarie, per la creazione del Settore Professionistico e l’identità culturale e professionale del Kinesiologo, con la Kappa!
Queste prospettive hanno guidato sin dalla fondazione di KinesiA, le mie e le nostre intenzioni come Direttivo dell’Associazione Professionisti Kinesiologi Italiani Associati. E oggi sono fiero di poter comunicare a tutti voi che lo scopo formale del nostro mandato è stato pienamente raggiunto: abbiamo portato KinesiA ad essere iscritta alla Sezione II del MIMIT per il rilascio dell’Attestato di Qualità e Qualificazione Professionale dei Servizi. Tengo a sottolineare come tale risultato sia stato possibile soprattutto grazie alla paziente dedizione della Vicepresidente Maria Paola Casali, il cui impegno e le competenze in ambito amministrativo e associativo sono stati determinanti. Grazie, Maria Paola, per il tuo straordinario lavoro! Non meno importante è stato l’impegno e il supporto dell’attuale Segretario Dario Moretti, le cui competenze in ambito politico-istituzionale, capacità diplomatiche e di sintesi sono state preziose. Grazie, Dario, per il tuo importante supporto!
Il traguardo MIMIT ci apre alla possibilità di sviluppare ulteriori punti del nostro Statuto, allo scopo di fondare su questo risultato formale progetti importanti sul fronte sostanziale: come realizzare un convegno annuale di divulgazione e approfondimento tecnico-scientifico; arricchire gli argomenti e il numero dei corsi di formazione continua; strutturare programmi tecnico-scientifici di ricerca; stabilire rapporti interdisciplinari e multidisciplinari tra enti e associazioni, utili ad allargare il numero di soci KinesiA.
Come Presidente uscente, sento il dovere di esortare ogni socio di KinesiA a riconoscere il profondo valore della nostra Associazione di Professionisti, che oggi costituisce un patrimonio prezioso, anche se, per ora, prevalentemente sul piano formale. Ma sono proprio le formalità istituzionali, quelle regole fatte di amministrazione e politica, spesso poco appetibili per alcuni, su cui si costruisce il valore sostanziale di un settore importante come il nostro. Questo valore sostanziale è ancora potenziale, in attesa di essere espresso seriamente e con spirito di squadra.
In questi tre anni ho potuto notare la difficoltà che molti hanno nel cogliere il valore potenziale di KinesiA in termini di spirito di squadra e natura collettiva del settore istituzionale. Nonostante i ripetuti inviti a partecipare, fatti dal sottoscritto e dai componenti del Direttivo, l’associazione non viene sempre percepita come una struttura fatta di persone che perseguono il medesimo obiettivo, come dovrebbe essere. Tale difficoltà è comprensibile, poiché il settore della Kinesiologia non ha mai avuto un riferimento istituzionale seriamente orientato, come KinesiA, all’interesse disciplinare come settore collettivo professionistico.
Tuttavia, oggi KinesiA è una realtà associativa concreta, che si struttura nei suoi progetti sull’interesse collettivo di gruppo: senza un gruppo coeso non possono esserci progetti. Pertanto, KinesiA mette al centro dei suoi obiettivi l’interesse collettivo, e i componenti del gruppo: i soci sono chiamati a mostrare il loro interesse, senza il quale non può esserci realtà sociale.
KinesiA è una realtà associativa collettivistica, e come tale richiede una visione a trecentosessanta gradi, orientata all’interesse comune, sia nelle questioni formali istituzionali che in quelle sostanziali tecnico-scientifiche. Si tratta di pensare in termini generali, non individuali!
Grazie a KinesiA e al suo Statuto, abbiamo la possibilità di realizzare progetti ambiziosi e di grande valore per il settore kinesiologico, contribuendo concretamente a stabilire linee guida per fare della Kinesiologia una vera Disciplina, unita e strutturata sia nella formalità che nella sostanza. Ad esempio, possiamo avviare programmi di ricerca orientati allo sviluppo epistemologico, mettendo al centro della nostra analisi interrogativi fondamentali come: la Kinesiologia è vera o falsa? Come possiamo fare a stabilire se è vera o falsa? Queste domande rappresentano un esempio sintetico di impostazione epistemologica seria: esse racchiudono implicitamente l’atteggiamento tecnico-scientifico che dovrebbe assumere il Comitato Tecnico Scientifico (CTS).
È necessario, a mio avviso, avere il coraggio di approcciare la ricerca – e la Kinesiologia – in modo veramente scientifico, logico e strutturato. Aprendoci allo studio e all’approfondimento non solo delle nostre tecniche, ma anche, e soprattutto, dei settori scientifici potenzialmente affini come le neuroscienze cognitive e le scienze psicologiche. Si tratta, in poche parole, di mettersi in gioco con apertura mentale e disponibilità a studiare e imparare nuovi orizzonti di conoscenza.
È dunque importante che ognuno si impegni a sentirsi parte di questo progetto: nell’azione cooperativa o anche solo idealmente. Sentirsi partecipi, per identificarsi finalmente nel ruolo professionale di Kinesiologi e Kinesiologhe che portano valore all’Associazione e/o sostengono questo valore con il cuore.
KinesiA si sta avviando verso un nuovo capitolo, in cui il nuovo Direttivo, guidato da un nuovo Presidente, si assumerà l’impegno di sostenere gli obiettivi del prossimo mandato.
Nonostante le criticità ancora presenti, guardo al futuro di KinesiA con grande fiducia, certo che continueremo insieme a costruire una realtà sempre più solida e riconosciuta.
Grazie a tutti voi per il supporto, la fiducia e la dedizione che avete mostrato e che continuerete a mostrare verso questa straordinaria realtà. Spero di aver stimolato, anche solo in parte, il vostro entusiasmo.
Ricordiamoci sempre che KinesiA si definisce come Associazione di Professionisti Kinesiologi Italiani Associati. Questa definizione legittima apertamente la figura professionale del Kinesiologo, affidandoci la responsabilità di valorizzare questa identità affinché possa diffondersi culturalmente nella società. Ed è, a mio avviso, un’opportunità potentissima! Sarebbe un peccato sprecarla, continuando ad allinearci passivamente al nebuloso mondo delle discipline olistiche, appiattendo il meraviglioso potenziale della nostra materia.
La Kinesiologia – qui sempre intesa come insieme di ogni suo orientamento metodologico – merita molto di più, non credete?
Un caro saluto
Fabio Valenzisi, Presidente